Holiday camps represent a significant example of the architecture for mass tourism in Sardinia after the Second world war, and a concrete example of the health and recreational function of local welfare state policies and religious pedagogical activities. Although marked by simple and sometimes questionable formal solutions – often far from relevant architectural experimentation – holiday camps are now characteristic elements of many Sardinian coastal landscapes, as well as examples of architectural and building articulations which were functional to the pedagogical conceptions of the time. Prominent among these cases are a seaside colony and an accommodation facility for social tourism in the picturesque bay of Solanas (hamlet of Sinnai) in southern Sardinia, both run by religious organizations and located just two hundred meters apart from each other. The first is the “Colonia Salesiana Don Bosco,” built between 1956–58, the second is the “Casa La Scogliera,” completed in 1971. The reconstruction of the design and construction history of the “Casa La Scogliera,” through unpublished original plans, documents, and memories, allows this article to assess the relationship that this building had both with the specific pedagogy developed in the context of religious organizations and with the tumultuous tourist development of Sardinia during the 1960s. This paper aims at revealing the history, values and critical issues of this architecture and the cultural context in which it is embedded, thus contributing to the current debate on the conservation and transformation of holiday camps.

Le colonie estive rappresentano uno spaccato significativo dell’architettura per il turismo popolare del secondo dopoguerra in Sardegna, nonché un esempio concreto dei programmi sanitari e ricreativi delle politiche di welfare state locali e delle attività pedagogiche religiose. Sebbene contraddistinte da semplici e talvolta discutibili soluzioni formali – spesso lontane da sperimentazioni linguistiche – le colonie estive sono elementi ormai caratterizzanti molti paesaggi costieri della Sardegna, nonché esempi di articolazioni architettoniche funzionali alle concezioni pedagogiche del tempo. Tra questi casi spiccano una colonia marina e una struttura ricettiva per il turismo sociale nella suggestiva baia di Solanas (frazione di Sinnai), nel sud Sardegna, entrambe gestite da enti religiosi e distanziate appena duecento metri l’una dall’altra. La prima è la “Colonia salesiana Don Bosco,” costruita nel 1956–58, la seconda è la “Casa La Scogliera,” conclusa nel 1971 e promossa dall’Azione Cattolica locale. La ricostruzione della vicenda progettuale e costruttiva della Casa “La Scogliera,” attraverso inediti documenti originali e memorie, permette di valutare la relazione che l’edificio ha intrattenuto sia con la specifica pedagogia sviluppata nel contesto delle organizzazioni religiose, sia con lo sviluppo turistico della Sardegna del tempo. Questo saggio intende quindi evidenziare la storia, i valori e le criticità di questa architettura e del contesto culturale in cui si inserisce, offrendosi come contributo all’attuale dibattito sulla conservazione e trasformazione delle colonie estive marine.

Colonie estive e strutture ricettive religiose in Sardegna negli anni ’60: la Casa “La Scogliera” di Solanas = Holiday Camps and Religious Accommodation in Sardinia in the 1960s: The Casa “La Scogliera” in Solanas

Stefano Mais
2024-01-01

Abstract

Holiday camps represent a significant example of the architecture for mass tourism in Sardinia after the Second world war, and a concrete example of the health and recreational function of local welfare state policies and religious pedagogical activities. Although marked by simple and sometimes questionable formal solutions – often far from relevant architectural experimentation – holiday camps are now characteristic elements of many Sardinian coastal landscapes, as well as examples of architectural and building articulations which were functional to the pedagogical conceptions of the time. Prominent among these cases are a seaside colony and an accommodation facility for social tourism in the picturesque bay of Solanas (hamlet of Sinnai) in southern Sardinia, both run by religious organizations and located just two hundred meters apart from each other. The first is the “Colonia Salesiana Don Bosco,” built between 1956–58, the second is the “Casa La Scogliera,” completed in 1971. The reconstruction of the design and construction history of the “Casa La Scogliera,” through unpublished original plans, documents, and memories, allows this article to assess the relationship that this building had both with the specific pedagogy developed in the context of religious organizations and with the tumultuous tourist development of Sardinia during the 1960s. This paper aims at revealing the history, values and critical issues of this architecture and the cultural context in which it is embedded, thus contributing to the current debate on the conservation and transformation of holiday camps.
2024
Le colonie estive rappresentano uno spaccato significativo dell’architettura per il turismo popolare del secondo dopoguerra in Sardegna, nonché un esempio concreto dei programmi sanitari e ricreativi delle politiche di welfare state locali e delle attività pedagogiche religiose. Sebbene contraddistinte da semplici e talvolta discutibili soluzioni formali – spesso lontane da sperimentazioni linguistiche – le colonie estive sono elementi ormai caratterizzanti molti paesaggi costieri della Sardegna, nonché esempi di articolazioni architettoniche funzionali alle concezioni pedagogiche del tempo. Tra questi casi spiccano una colonia marina e una struttura ricettiva per il turismo sociale nella suggestiva baia di Solanas (frazione di Sinnai), nel sud Sardegna, entrambe gestite da enti religiosi e distanziate appena duecento metri l’una dall’altra. La prima è la “Colonia salesiana Don Bosco,” costruita nel 1956–58, la seconda è la “Casa La Scogliera,” conclusa nel 1971 e promossa dall’Azione Cattolica locale. La ricostruzione della vicenda progettuale e costruttiva della Casa “La Scogliera,” attraverso inediti documenti originali e memorie, permette di valutare la relazione che l’edificio ha intrattenuto sia con la specifica pedagogia sviluppata nel contesto delle organizzazioni religiose, sia con lo sviluppo turistico della Sardegna del tempo. Questo saggio intende quindi evidenziare la storia, i valori e le criticità di questa architettura e del contesto culturale in cui si inserisce, offrendosi come contributo all’attuale dibattito sulla conservazione e trasformazione delle colonie estive marine.
holiday camps; architecture; Sardinia; Solanas; 1960s
colonie estive; architettura; Sardegna, Solanas; anni Sessanta
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