Questo numero di Quaderni d’Italianistica non si propone di studiare esiti contemporanei del convenzionale romanzo familiare in cui il potere economico di una famiglia decade con l’ultima generazione (in stile Thomas Mann) né quelli legati a esempi di matrice verista come i Malavoglia in cui le dita della mano di Padron ‘Ntoni lentamente sgretolano la casa del nespolo. Questo numero presenta case studies di alcuni romanzi nei quali il dispositivo della famiglia articola declinazioni possibili del racconto di famiglia innervandosi anche in altri sottogeneri romanzeschi a partire dall’ultimo quarto del ventesimo secolo fino ai giorni nostri. Al contrario di alcune affermazioni che definiscono il romanzo familiare un “particolarissimo genere” (Polacco 96) possiamo affermare in tutta tranquillità che sin dalle origini del romanzo le donne hanno utilizzato questo genere per narrare di famiglie e di spazi domestici, stabilendo una tipologia abbastanza netta di Familienroman che non necessariamente segue l’idea del declino di una famiglia lungo almeno tre generazioni. Possiamo parlare degli sviluppi di questo sottogenere (o subgenre come lo definisce Roger Fowler, fermo nella sua idea che la letteratura formi un aggregato strutturato ma flessibile di tipologie scrittorie 3) per opera di autrici sin dalla nascita del genere del romanzo (Spender). Proprio a causa di un punto di vista particolare sulle condizioni di vita e di comportamento che il patriarcale restringimento dei confini spaziali tradizionalmente attribuiti alla donna causava anche nelle loro esistenze, le scrittrici hanno saputo investigare con molta attenzione e secondo varie angolazioni la narrazione dell’ambiente domestico, questo sia da una prospettiva convenzionale, dettata dai cicli riproduttivi naturali e consolidati dalle varie unioni che formavano l’albero genealogico di una casa (o casata), che da una programmaticamente femminista e dotata di finalità di critica del sistema.

Il romanzo di famiglia: La natura transculturale e transtemporale della memoria fra generazioni, storia e autobiografismo Introduzione al numero speciale sul Romanzo di famiglia

lucamante
Primo
2024-01-01

Abstract

Questo numero di Quaderni d’Italianistica non si propone di studiare esiti contemporanei del convenzionale romanzo familiare in cui il potere economico di una famiglia decade con l’ultima generazione (in stile Thomas Mann) né quelli legati a esempi di matrice verista come i Malavoglia in cui le dita della mano di Padron ‘Ntoni lentamente sgretolano la casa del nespolo. Questo numero presenta case studies di alcuni romanzi nei quali il dispositivo della famiglia articola declinazioni possibili del racconto di famiglia innervandosi anche in altri sottogeneri romanzeschi a partire dall’ultimo quarto del ventesimo secolo fino ai giorni nostri. Al contrario di alcune affermazioni che definiscono il romanzo familiare un “particolarissimo genere” (Polacco 96) possiamo affermare in tutta tranquillità che sin dalle origini del romanzo le donne hanno utilizzato questo genere per narrare di famiglie e di spazi domestici, stabilendo una tipologia abbastanza netta di Familienroman che non necessariamente segue l’idea del declino di una famiglia lungo almeno tre generazioni. Possiamo parlare degli sviluppi di questo sottogenere (o subgenre come lo definisce Roger Fowler, fermo nella sua idea che la letteratura formi un aggregato strutturato ma flessibile di tipologie scrittorie 3) per opera di autrici sin dalla nascita del genere del romanzo (Spender). Proprio a causa di un punto di vista particolare sulle condizioni di vita e di comportamento che il patriarcale restringimento dei confini spaziali tradizionalmente attribuiti alla donna causava anche nelle loro esistenze, le scrittrici hanno saputo investigare con molta attenzione e secondo varie angolazioni la narrazione dell’ambiente domestico, questo sia da una prospettiva convenzionale, dettata dai cicli riproduttivi naturali e consolidati dalle varie unioni che formavano l’albero genealogico di una casa (o casata), che da una programmaticamente femminista e dotata di finalità di critica del sistema.
2024
famiglia; romanzo di famiglia; generazione; necromanzia; anni zero; postmemoria; postcolonialismo; giallo
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