In imagining a post-nationalistic and post-racialized future, the refugee hospitality and integration project implemented in Italy, known as the Modello Riace (Riace Model), sought to use state-funded, sustainable activities to encourage asylum seekers to mix with locals and settle in the economically depressed and depopulated areas of southern Italy. The project navigated legal frameworks and defied rampant ethno-nationalism to integrate refugees during the Mediterranean migrant crisis and to mitigate the associated climate of hostility towards them. The experiment prompted a political backlash and stirred paranoia about an imagined ethnic replacement of Italians. This paper introduces the Riace Model’s humanitarian vision and its interaction with the social solidarity economic sector in Italy after the 2008 financial crisis. It analyses interviews with the then-mayor of Riace, Domenico Lucano, and their reception on social media, to examine notions of humanitarianism and citizenship in Italy. Highlighting the contrast between Riace’s imagined future and hostile views of refugees as invaders and criminals, the study demonstrates the conflict that arose at a time of economic austerity. The study also illustrates how public figures became proxies for opposing factions, discusses the Model’s legacy, and highlights the challenges facing future integration schemes.

Immaginando un futuro post-nazionalistico e post-razziale, il progetto di accoglienza e integrazione dei rifugiati implementato in Italia, noto come Modello Riace, ha cercato di utilizzare attività sostenibili finanziate dallo Stato per favorire l'integrazione dei richiedenti asilo con la popolazione locale e il loro insediamento in alcune aree economicamente depresse e spopolate del Sud Italia. Il progetto ha navigato tra i complessi quadri legali nazionali e regionali degli "SPRAR", mettendo al contempo in discussione il diffuso etno-nazionalismo promosso da alcuni settori della politica nazionale. Durante la crisi migratoria nel Mediterraneo, il Modello Riace ha integrato i rifugiati, cercando di mitigare il clima di ostilità crescente nei loro confronti. Tuttavia, il progetto ha suscitato reazioni contrastanti, alimentando il sostegno da un lato e la contrarietà politica dall'altro, fino a esacerbare le paranoie diffuse da alcuni partiti politici riguardanti una presunta e immaginaria "sostituzione etnica" degli italiani. Questo articolo presenta la visione umanitaria del Modello Riace e la sua interazione con il settore dell'economia solidale in Italia, nel contesto successivo alla crisi finanziaria globale del 2008. Lo studio analizza alcune interviste televisive all’allora sindaco di Riace, Domenico Lucano, e la loro ricezione sui social media, esplorando i dibattiti sui concetti di umanitarismo e cittadinanza in Italia. Evidenziando il contrasto semantico e ideologico tra il futuro d'integrazione immaginato da Riace e le risposte ostili che dipingono i rifugiati come invasori e criminali, lo studio illustra un conflitto politico e mediatico emerso in un periodo di austerità economica e in risposta alle sfide dell'integrazione. Inoltre, il lavoro esamina il ruolo di alcune figure pubbliche, divenute simboli di idee e fazioni politiche contrapposte. Discutendo l'eredità del Modello Riace, lo studio mette in luce anche le sfide che i futuri progetti di integrazione dovranno affrontare, sia in termini di implementazione che di ricezione pubblica.

Migrants, refugees, invaders: responses to the Riace Model’s inclusive citizenship project

Marco benoit carbone
Primo
2023-01-01

Abstract

In imagining a post-nationalistic and post-racialized future, the refugee hospitality and integration project implemented in Italy, known as the Modello Riace (Riace Model), sought to use state-funded, sustainable activities to encourage asylum seekers to mix with locals and settle in the economically depressed and depopulated areas of southern Italy. The project navigated legal frameworks and defied rampant ethno-nationalism to integrate refugees during the Mediterranean migrant crisis and to mitigate the associated climate of hostility towards them. The experiment prompted a political backlash and stirred paranoia about an imagined ethnic replacement of Italians. This paper introduces the Riace Model’s humanitarian vision and its interaction with the social solidarity economic sector in Italy after the 2008 financial crisis. It analyses interviews with the then-mayor of Riace, Domenico Lucano, and their reception on social media, to examine notions of humanitarianism and citizenship in Italy. Highlighting the contrast between Riace’s imagined future and hostile views of refugees as invaders and criminals, the study demonstrates the conflict that arose at a time of economic austerity. The study also illustrates how public figures became proxies for opposing factions, discusses the Model’s legacy, and highlights the challenges facing future integration schemes.
2023
Immaginando un futuro post-nazionalistico e post-razziale, il progetto di accoglienza e integrazione dei rifugiati implementato in Italia, noto come Modello Riace, ha cercato di utilizzare attività sostenibili finanziate dallo Stato per favorire l'integrazione dei richiedenti asilo con la popolazione locale e il loro insediamento in alcune aree economicamente depresse e spopolate del Sud Italia. Il progetto ha navigato tra i complessi quadri legali nazionali e regionali degli "SPRAR", mettendo al contempo in discussione il diffuso etno-nazionalismo promosso da alcuni settori della politica nazionale. Durante la crisi migratoria nel Mediterraneo, il Modello Riace ha integrato i rifugiati, cercando di mitigare il clima di ostilità crescente nei loro confronti. Tuttavia, il progetto ha suscitato reazioni contrastanti, alimentando il sostegno da un lato e la contrarietà politica dall'altro, fino a esacerbare le paranoie diffuse da alcuni partiti politici riguardanti una presunta e immaginaria "sostituzione etnica" degli italiani. Questo articolo presenta la visione umanitaria del Modello Riace e la sua interazione con il settore dell'economia solidale in Italia, nel contesto successivo alla crisi finanziaria globale del 2008. Lo studio analizza alcune interviste televisive all’allora sindaco di Riace, Domenico Lucano, e la loro ricezione sui social media, esplorando i dibattiti sui concetti di umanitarismo e cittadinanza in Italia. Evidenziando il contrasto semantico e ideologico tra il futuro d'integrazione immaginato da Riace e le risposte ostili che dipingono i rifugiati come invasori e criminali, lo studio illustra un conflitto politico e mediatico emerso in un periodo di austerità economica e in risposta alle sfide dell'integrazione. Inoltre, il lavoro esamina il ruolo di alcune figure pubbliche, divenute simboli di idee e fazioni politiche contrapposte. Discutendo l'eredità del Modello Riace, lo studio mette in luce anche le sfide che i futuri progetti di integrazione dovranno affrontare, sia in termini di implementazione che di ricezione pubblica.
Migration; Refugees; Citizenship; Humanitarianism; Integration; Populism; Riace model
Migrazione; Rifugiati; Cittadinanza; Umanitarismo; Integrazione; Populismo; Modello Riace
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