Introduzione A 18 mesi, i bambini seguono la direzione dello sguardo (gaze-following) verso oggetti nascosti, la cui posizione è esclusivamente rappresentata nella mente dell’altro. Questa abilità, che costituisce un precursore delle abilità mentalistiche successive, non è mai stata indagata nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder, ASD), caratterizzati da un deficit di Teoria della Mente (ToM). Seppur i bambini con ASD presentino abilità di gaze-following verso oggetti visibili (Falck-Ytter et al., 2014), tendono ad osservare l’oggetto target per un tempo inferiore rispetto ai bambini con sviluppo tipico (typically developing children, TD). Poichè l’esplorazione prolungata dell’oggetto target è indice della comprensione della natura rappresentazionale dello sguardo (Bedford et al. 2012), è possibile ipotizzare che i bambini con ASD possano mostrare un deficit specifico nel gaze-following verso un oggetto nascosto. In questo studio abbiamo indagato questa capacità in partecipanti con ASD e con TD, nell’ipotesi che i bambini con ASD presentino un deficit nel gaze-following verso gli oggetti nascosti ma non verso gli oggetti visibili. Considerate le difficoltà dei bambini con ASD nelle interazioni sociali, abbiamo utilizzato l’eye-tracker per la valutazione del gaze-following. Metodo 25 bambini con ASD ad alto funzionamento (età media 5,8 anni; DS=1,3), con un QI medio pari a 104.92 (DS=11.761) e 25 bambini con TD, matchati per età cronologica (età media 5,7 anni; 1,3), hanno osservato tramite l’eye tracker una serie di video, in cui un adulto nascondeva un oggetto sotto un bicchiere capovolto e ne cambiava la posizione, rispetto ad un altro bicchiere identico. Successivamente, l’adulto indicava con lo sguardo il bicchiere con l’oggetto target (OT). Abbiamo presentato due condizioni: condizione percettiva (i cambiamenti di posizione del bicchiere con l’OT erano visibili); condizione rappresentazionale (i cambiamenti di posizione del bicchiere con l’OT erano occultati da una barriera). Abbiamo misurato i tempi di attenzione verso tre aree di interesse (AOI): occhi, bicchiere con l’OT e bicchiere vuoto. Le differenze dei tempi di attenzione tra i due gruppi nelle due condizioni verso le AOI sono state analizzate attraverso una 2×2×3 MIXED ANOVA. Risultati I risultati hanno indicato un’interazione significativa gruppo × condizione × AOI (F(1,48)=3.360, p=0.039). Un post hoc t test per campioni indipendenti ha indicato che non esistono differenze statisticamente significative tra la durata dell’attenzione dei due gruppi verso l’OT nella condizione 115 percettiva (t(48)=0.019; p=0.985). Nella condizione rappresentazionale, la durata dell’attenzione dei bambini con ASD verso l’OT era minore rispetto ai bambini con TD (t(48)=2.781; p= 0.008). Conclusioni Il deficit nel gaze-following rappresentazionale evidenziato dai risultati può costituire un obiettivo importante per i programmi di intervento rivolti all’ASD.

Gaze-following nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: uno studio di eye-tracking

Sara Congiu;Roberta Fadda;
2016-01-01

Abstract

Introduzione A 18 mesi, i bambini seguono la direzione dello sguardo (gaze-following) verso oggetti nascosti, la cui posizione è esclusivamente rappresentata nella mente dell’altro. Questa abilità, che costituisce un precursore delle abilità mentalistiche successive, non è mai stata indagata nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorder, ASD), caratterizzati da un deficit di Teoria della Mente (ToM). Seppur i bambini con ASD presentino abilità di gaze-following verso oggetti visibili (Falck-Ytter et al., 2014), tendono ad osservare l’oggetto target per un tempo inferiore rispetto ai bambini con sviluppo tipico (typically developing children, TD). Poichè l’esplorazione prolungata dell’oggetto target è indice della comprensione della natura rappresentazionale dello sguardo (Bedford et al. 2012), è possibile ipotizzare che i bambini con ASD possano mostrare un deficit specifico nel gaze-following verso un oggetto nascosto. In questo studio abbiamo indagato questa capacità in partecipanti con ASD e con TD, nell’ipotesi che i bambini con ASD presentino un deficit nel gaze-following verso gli oggetti nascosti ma non verso gli oggetti visibili. Considerate le difficoltà dei bambini con ASD nelle interazioni sociali, abbiamo utilizzato l’eye-tracker per la valutazione del gaze-following. Metodo 25 bambini con ASD ad alto funzionamento (età media 5,8 anni; DS=1,3), con un QI medio pari a 104.92 (DS=11.761) e 25 bambini con TD, matchati per età cronologica (età media 5,7 anni; 1,3), hanno osservato tramite l’eye tracker una serie di video, in cui un adulto nascondeva un oggetto sotto un bicchiere capovolto e ne cambiava la posizione, rispetto ad un altro bicchiere identico. Successivamente, l’adulto indicava con lo sguardo il bicchiere con l’oggetto target (OT). Abbiamo presentato due condizioni: condizione percettiva (i cambiamenti di posizione del bicchiere con l’OT erano visibili); condizione rappresentazionale (i cambiamenti di posizione del bicchiere con l’OT erano occultati da una barriera). Abbiamo misurato i tempi di attenzione verso tre aree di interesse (AOI): occhi, bicchiere con l’OT e bicchiere vuoto. Le differenze dei tempi di attenzione tra i due gruppi nelle due condizioni verso le AOI sono state analizzate attraverso una 2×2×3 MIXED ANOVA. Risultati I risultati hanno indicato un’interazione significativa gruppo × condizione × AOI (F(1,48)=3.360, p=0.039). Un post hoc t test per campioni indipendenti ha indicato che non esistono differenze statisticamente significative tra la durata dell’attenzione dei due gruppi verso l’OT nella condizione 115 percettiva (t(48)=0.019; p=0.985). Nella condizione rappresentazionale, la durata dell’attenzione dei bambini con ASD verso l’OT era minore rispetto ai bambini con TD (t(48)=2.781; p= 0.008). Conclusioni Il deficit nel gaze-following rappresentazionale evidenziato dai risultati può costituire un obiettivo importante per i programmi di intervento rivolti all’ASD.
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