La parità del padre e della madre mediante l’uso del doppio cognome: un risultato raggiunto?

This contribution, without claiming to be exhaustive, offers some suggestions in the field of attribution of family names to children. The starting point of the work, although three years have passed since its publication, can only be the well-known judgment of the Constitutional Court of 31 May 2022 n. 13, with which the rule of the patron has been subverted the automatic double-naming of children. In this way, both parents are given equal dignity and value in the process of building up the child’s family identity. The question, in truth, should not be relegated to the mere legal evolution of the discipline of attribution of the surname to children. The reflection must be much deeper in that it is functional to the understanding of the role that women play in present-day society, compared with the subordinate position they occupied in the past, both in the family and the social. The judgment, then, represents an important stage in the woman’s journey towards achieving gender equality, which passes through the recognition of formal and substantive equality of father and mother.

Il presente contributo, senza pretesa di esaustività, offre qualche spunto di riflessione in materia di attribuzione del cognome ai figli. Il punto di partenza del lavoro, pur decorsi circa tre anni dalla data della sua pubblicazione, non può che essere la nota sentenza della Corte Costituzionale del 31 maggio 2022 n. 13, con la quale è stata sovvertita la regola del patronimico con quella di attribuzione automatica del doppio cognome ai figli. In questo modo si attribuisce pari dignità e valore ad entrambe le figure genitoriali nel processo di costruzione dell’identità familiare del figlio. La questione, in verità, non va relegata alla mera evoluzione giuridica della disciplina di attribuzione del cognome ai figli. La riflessione deve essere molto più profonda in quanto funzionale alla comprensione del ruolo che la donna riveste nell’attuale società, rispetto alla posizione di subordine che essa occupava nel passato, tanto in ambito familiare quanto, in generale, in ambito sociale ed economico. La sentenza, allora, rappresenta una tappa importante nel cammino della donna verso il raggiungimento della parità di genere, che passa attraverso il riconoscimento dell’uguaglianza formale e sostanziale del padre e della madre.