‘“Il destino di ogni vita”: Dolore e generazione in Schelling’

Schelling’s understanding of the concept of pain acquires a major theoretical significance in the writings of the period 1809-1811 (Philosophical Inquiries into the Essence of Human Freedom, the fragmentary dialogue Clara, the Private Lectures in Stuttgart, the uncompleted work about the Ages of the World). Intriguingly, the notion of pain is not only connected to the problem of evil, but to other pivotal topics in Schelling’s philosophical work, such as the notions of life and organism. In particular, the metaphor of birth is closely intertwined with the definition of pain both as concerns the analysis of the single living being and as regards the universe as a whole and the problem of God.

Il concetto di dolore nella riflessione schellinghiana assume una particolare rilevanza teorica a partire dagli scritti degli anni 1809-1811 (Ricerche filosofiche sull’essenza della libertà umana, Clara, Lezioni di Stoccarda, Età del mondo) saldandosi non solo con il problema del male, ma anche con altri temi, in particolare la riflessione sulla vita e il concetto di organismo. È possibile rintracciare, nei passaggi in cui Schelling tratta del dolore, alcune immagini e rappresentazioni concettuali legate al tema della generazione e della genesi che percorrono in senso trasversale la sua indagine filosofica, compaiono nella Naturphilosophie, affiorano nella filosofia dell’arte, ritornano, in maniera evidente, a proposito della teogonia e dell’origine della libertà. La metafora della nascita nella sua connessione con il tema del dolore ricorre in Schelling non soltanto a proposito del finito, ovvero dell’uomo e del singolo organismo, ma anche in relazione all’origine del cosmo e persino di Dio.