Descrizione di un caso e revisione della letteratura La concussione cardiaca, nota anche come commotio cordis, è un’entità relativamente rara, frequente soprattutto nei bambini e negli adolescenti, causata da un brusco ed improvviso colpo in regione toracica che altera la normale attività elettrica del cuore e che provoca una fibrillazione ventricolare e/o una morte improvvisa, in assenza di segni lesivi rilevanti a carico delle strutture scheletriche viscerali ed in particolare assenza di pregresse alterazioni cardiache anatomiche e strutturali. Gli Autori descrivono il caso di un bambino, di 19 mesi, caduto da un terrazzino dopo averne scavalcato o attraversato la ringhiera, da un’altezza di metri 3,42, sottesa tra il bordo superiore della ringhiera medesima ed il piano di impatto. Il quadro anatomo-istopatologico osservato nel caso di specie, unitamente ai dati del sopralluogo criminalistico, portavano a ricostruire la dinamica dell’evento come conseguente allo scavalcamento da parte del bimbo della ringhiera sovrastante un parapetto che lo stesso era riuscito a scalare grazie alla presenza di intermedi punti d’appoggio, precipitando cosí nel vuoto per 3,42 m. L’impatto avveniva con l’emisoma sn. Nessuna frattura o versamento emorragico significativo veniva reperito all’esame autoptico, né lesioni viscerali tali da giustificare il decesso, se non –attraverso un criterio di esclusione – quello di una commotio cordis. Evento ben noto e segnalato in letteratura, caratterizzato da una assoluta negatività e significatività dei reperti anatomo-isto-patologici.

COMMOTIO CORDIS. DESCRIZIONE DI UN CASO E REVISIONE DELLA LETTERATURA

DEMONTIS, ROBERTO;NIOI M;D'ALOJA, ERNESTO;
2012-01-01

Abstract

Descrizione di un caso e revisione della letteratura La concussione cardiaca, nota anche come commotio cordis, è un’entità relativamente rara, frequente soprattutto nei bambini e negli adolescenti, causata da un brusco ed improvviso colpo in regione toracica che altera la normale attività elettrica del cuore e che provoca una fibrillazione ventricolare e/o una morte improvvisa, in assenza di segni lesivi rilevanti a carico delle strutture scheletriche viscerali ed in particolare assenza di pregresse alterazioni cardiache anatomiche e strutturali. Gli Autori descrivono il caso di un bambino, di 19 mesi, caduto da un terrazzino dopo averne scavalcato o attraversato la ringhiera, da un’altezza di metri 3,42, sottesa tra il bordo superiore della ringhiera medesima ed il piano di impatto. Il quadro anatomo-istopatologico osservato nel caso di specie, unitamente ai dati del sopralluogo criminalistico, portavano a ricostruire la dinamica dell’evento come conseguente allo scavalcamento da parte del bimbo della ringhiera sovrastante un parapetto che lo stesso era riuscito a scalare grazie alla presenza di intermedi punti d’appoggio, precipitando cosí nel vuoto per 3,42 m. L’impatto avveniva con l’emisoma sn. Nessuna frattura o versamento emorragico significativo veniva reperito all’esame autoptico, né lesioni viscerali tali da giustificare il decesso, se non –attraverso un criterio di esclusione – quello di una commotio cordis. Evento ben noto e segnalato in letteratura, caratterizzato da una assoluta negatività e significatività dei reperti anatomo-isto-patologici.
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