The objective of the article is to verify whether, in light of the changes introduced by the articles. 410 ff. c.p.c., as amended by art. 31 of law 4 November 2010, n. 183, the administrative conciliation of labor disputes constitutes a real alternative to the trial. The introduction of the institute led to the dismissal of the attempt at compulsory conciliation, i.e. the hypothesis constituting a condition for the admissibility of the application, which was replaced by a voluntary and optional measure with respect to the judgement. To pursue the objective, it is necessary to evaluate not only the general role and the optional nature of the case, but also the relevant legislation, as well as the exceptions, i.e. the mandatory conciliation hypotheses still in force, among which, in particular, the one which characterizes the challenge of certification documents. The final part highlights a series of solutions which, according to the Author, could be useful to make the institute more suitable to respond to the needs of the new discipline to which reference was made during the discussion.

L'obiettivo dell'articolo è verificare se, alla luce delle modifiche introdotte dagli artt. 410 ss. c.p.c., come modificati dall'art. 31 della legge 4 novembre 2010, n. 183, la conciliazione amministrativa delle controversie di lavoro costituisca una reale alternativa al processo. L'introduzione dell'istituto ha determinato l'archiviazione del tentativo di conciliazione obbligatoria, vale a dire dell'ipotesi costituente condizione di procedibilità della domanda, che è stato sostituito da una misura volontaria e facoltativa rispetto al giudizio. Per perseguire l'obiettivo, si deve valutare non solo il ruolo generale e la natura facoltativa della fattispecie, ma anche la normativa in materia, così come le eccezioni, ossia le ipotesi conciliative obbligatorie ancora vigenti, tra le quali, in particolare, quella che caratterizza l'impugnazione degli atti di certificazione. La parte finale mette in evidenza una serie di solutioni che, secondo l'Autrice, potrebbero essere utili per rendere l'istituto maggiormente idoneo a rispondere alle esigenze della nuova disciplina alle quali si è fatto riferimento nel corso della trattazione.

L’insostenibile leggerezza della conciliazione amministrativa

Dessì, Ombretta
2013-01-01

Abstract

The objective of the article is to verify whether, in light of the changes introduced by the articles. 410 ff. c.p.c., as amended by art. 31 of law 4 November 2010, n. 183, the administrative conciliation of labor disputes constitutes a real alternative to the trial. The introduction of the institute led to the dismissal of the attempt at compulsory conciliation, i.e. the hypothesis constituting a condition for the admissibility of the application, which was replaced by a voluntary and optional measure with respect to the judgement. To pursue the objective, it is necessary to evaluate not only the general role and the optional nature of the case, but also the relevant legislation, as well as the exceptions, i.e. the mandatory conciliation hypotheses still in force, among which, in particular, the one which characterizes the challenge of certification documents. The final part highlights a series of solutions which, according to the Author, could be useful to make the institute more suitable to respond to the needs of the new discipline to which reference was made during the discussion.
2013
L'obiettivo dell'articolo è verificare se, alla luce delle modifiche introdotte dagli artt. 410 ss. c.p.c., come modificati dall'art. 31 della legge 4 novembre 2010, n. 183, la conciliazione amministrativa delle controversie di lavoro costituisca una reale alternativa al processo. L'introduzione dell'istituto ha determinato l'archiviazione del tentativo di conciliazione obbligatoria, vale a dire dell'ipotesi costituente condizione di procedibilità della domanda, che è stato sostituito da una misura volontaria e facoltativa rispetto al giudizio. Per perseguire l'obiettivo, si deve valutare non solo il ruolo generale e la natura facoltativa della fattispecie, ma anche la normativa in materia, così come le eccezioni, ossia le ipotesi conciliative obbligatorie ancora vigenti, tra le quali, in particolare, quella che caratterizza l'impugnazione degli atti di certificazione. La parte finale mette in evidenza una serie di solutioni che, secondo l'Autrice, potrebbero essere utili per rendere l'istituto maggiormente idoneo a rispondere alle esigenze della nuova disciplina alle quali si è fatto riferimento nel corso della trattazione.
Conciliazione; controversie di lavoro; inoppugnabilità del verbale di conciliazione; ADR
Conciliazione; controversie di lavoro; inoppugnabilità del verbale di conciliazione; ADR
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