La posizione della Gallura, esposta ai contatti con la vicina Corsica e con le coste tirreniche della penisola italiana, ha influenzato le vicende di questa porzione nord-orientale della Sardegna, fin dalla preistoria, contribuendo alla percezione di una specifica identità del territorio. Nel corso del medioevo si sviluppò in tale area il giudicato di Gallura, una delle quattro entità statuali in cui appare suddivisa la Sardegna a partire dall’XI secolo. Gli studi sul territorio gallurese lamentano una carenza di fonti scritte, per una zona rimasta in gran parte priva di insediamenti stabili dall’inizio dell’età moderna fino a periodi recenti. Oggi appare opportuno proporre alcune riflessioni su forme, distribuzione, ruolo nel territorio e cronologia dei diversi insediamenti, con particolare riferimento alle relazioni commerciali nel contesto mediterraneo, al fine di proporne un quadro aggiornato. Un esempio delle potenzialità di più approfondite ricerche in questo settore del- l’isola proviene dall'intervento nel sito di Santu Stevanu-Lu Palazzu di Baldu, nel territorio di Luogosanto (OT). Dopo un primo saggio svolto nel 1999, sono state effettuate due campagne di scavo negli anni 2001 e 2002. Le indagini archeologiche ora in corso sono riprese nel mese di luglio 2013. Il primo esame dei manufatti ha, finora, permesso di riconoscere reperti significativi, oltre che per le determinazioni cronologiche, anche per la ricostruzione dei contatti commerciali dell’abitato. Appare interessante che la porzione nord-orientale dell’isola, finora considerata periferica rispetto ai maggiori centri istituzionali della Sardegna medievale, possa inserirsi nel quadro delle conoscenze sulla circolazione di manufatti, mostrandosi non certo estranea ai traffici del periodo, ma, anzi, attestando rapporti con i territori più prossimi, come quelli della penisola italiana, e anche con più remote aree del Mediterraneo.

Scambi e circuiti commerciali nella Sardegna medievale: dati archeologici dal Palazzo di Baldu (Luogosanto, Olbia-Tempio)

PINNA, FABIO CALOGERO;
2014-01-01

Abstract

La posizione della Gallura, esposta ai contatti con la vicina Corsica e con le coste tirreniche della penisola italiana, ha influenzato le vicende di questa porzione nord-orientale della Sardegna, fin dalla preistoria, contribuendo alla percezione di una specifica identità del territorio. Nel corso del medioevo si sviluppò in tale area il giudicato di Gallura, una delle quattro entità statuali in cui appare suddivisa la Sardegna a partire dall’XI secolo. Gli studi sul territorio gallurese lamentano una carenza di fonti scritte, per una zona rimasta in gran parte priva di insediamenti stabili dall’inizio dell’età moderna fino a periodi recenti. Oggi appare opportuno proporre alcune riflessioni su forme, distribuzione, ruolo nel territorio e cronologia dei diversi insediamenti, con particolare riferimento alle relazioni commerciali nel contesto mediterraneo, al fine di proporne un quadro aggiornato. Un esempio delle potenzialità di più approfondite ricerche in questo settore del- l’isola proviene dall'intervento nel sito di Santu Stevanu-Lu Palazzu di Baldu, nel territorio di Luogosanto (OT). Dopo un primo saggio svolto nel 1999, sono state effettuate due campagne di scavo negli anni 2001 e 2002. Le indagini archeologiche ora in corso sono riprese nel mese di luglio 2013. Il primo esame dei manufatti ha, finora, permesso di riconoscere reperti significativi, oltre che per le determinazioni cronologiche, anche per la ricostruzione dei contatti commerciali dell’abitato. Appare interessante che la porzione nord-orientale dell’isola, finora considerata periferica rispetto ai maggiori centri istituzionali della Sardegna medievale, possa inserirsi nel quadro delle conoscenze sulla circolazione di manufatti, mostrandosi non certo estranea ai traffici del periodo, ma, anzi, attestando rapporti con i territori più prossimi, come quelli della penisola italiana, e anche con più remote aree del Mediterraneo.
2014
Archeologia medievale, Sardegna, Corsica
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