Tinture naturali

L’antropologia contemporanea si è in vario modo occupata di analizzare e interpretare i complessi fenomeni di produzione, circolazione, consumo e valorizzazione culturale dei beni e delle merci che, nel mondo complesso, si presentano come originati dalla località e connotati dal tratto dell’autentico (Appadurai 1986, Warnier 2005; Warnier - Rosselin 1996, Lai 2005). Di pari passo, e con un’identica tensione verso la definizione degli aspetti processuali dei fenomeni, si è via via concentrata l’attenzione anche sulla figura dell’artigiano, dell’artefice e dei nuovi significati che il suo ruolo e il suo status ricoprono nel quadro sociale dato dal mercato (Sennett 2008)1. Oggi, considerare le forme di produzione dell’autenticità e della località, le nuove connotazioni della figura sociale dell’artigiano, le modalità di costituzione dei loro saperi e delle identità in essi implicati sembra essere uno degli approcci più fondati per procedere all’approntamento di una etnografia della cultura materiale dalla portata magari solo areale, ma non votata per questo al mero particolarismo descrittivo2.