Le politiche dell’inclusione culturale nascono per incentivare i diritti dei singoli a partecipare al consumo e ai mezzi di produzione e distribuzione della cultura, nella convinzione che questa possa avere ripercussioni positive verso altri tipi di inclusione: sociale, economica, politica. L’idea che la cultura sia fonte di sviluppo e generi economia è oramai diffusa nei paesi liberi da costrizioni materiali; come possiamo declinare questo paradigma a quelli in via di sviluppo? Nella maggior parte degli stati africani, per esempio, la ristrettezza economica e l’instabilità socio-politica impediscono che ogni individuo possa facilmente accedere alla produzione e al consumo di cultura. Nonostante ciò la scacchiera internazionale dell’offerta culturale si va estendendo e diversificando e alcune delle proposte più interessanti vengono proprio dal Continente Nero. Nel presente articolo verrà esposto un caso studio centrato sull’analisi di un’offerta culturale made in Africa e riguardante le biblioteche di manoscritti arabi di Timbuctù, in Mali. Il presente lavoro è incentrato sull'indagine effettuata a Tombouctou (Mali) tra l’ottobre del 2006 e l’aprile del 2007, attraverso una ricerca sul campo (questionario e intervista) indirizzata a rilevare: 1.la gestione manageriale delle biblioteche di manoscritti arabi ivi presenti; 2.la percezione locale di manoscritti e biblioteche in quanto patrimonio culturale/simbolico e fonte di sviluppo economico partecipato.
Culture di paesi terzi: le biblioteche di Timbuctù e la luce del Sahara. Un caso studio.
FLORIS, SILVIA GRECA RITA
2012-01-01
Abstract
Le politiche dell’inclusione culturale nascono per incentivare i diritti dei singoli a partecipare al consumo e ai mezzi di produzione e distribuzione della cultura, nella convinzione che questa possa avere ripercussioni positive verso altri tipi di inclusione: sociale, economica, politica. L’idea che la cultura sia fonte di sviluppo e generi economia è oramai diffusa nei paesi liberi da costrizioni materiali; come possiamo declinare questo paradigma a quelli in via di sviluppo? Nella maggior parte degli stati africani, per esempio, la ristrettezza economica e l’instabilità socio-politica impediscono che ogni individuo possa facilmente accedere alla produzione e al consumo di cultura. Nonostante ciò la scacchiera internazionale dell’offerta culturale si va estendendo e diversificando e alcune delle proposte più interessanti vengono proprio dal Continente Nero. Nel presente articolo verrà esposto un caso studio centrato sull’analisi di un’offerta culturale made in Africa e riguardante le biblioteche di manoscritti arabi di Timbuctù, in Mali. Il presente lavoro è incentrato sull'indagine effettuata a Tombouctou (Mali) tra l’ottobre del 2006 e l’aprile del 2007, attraverso una ricerca sul campo (questionario e intervista) indirizzata a rilevare: 1.la gestione manageriale delle biblioteche di manoscritti arabi ivi presenti; 2.la percezione locale di manoscritti e biblioteche in quanto patrimonio culturale/simbolico e fonte di sviluppo economico partecipato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.