Il saggio intende considerare i film italiani realizzati durante il primo quindicennio del periodo sonoro e contraddistinti da venature più o meno intense di giallo. L’analisi sarà condotta prevalentemente sul corpus di film visionabili: da Giallo (1933, Camerini) a Il cappello da prete (1943, Poggioli). Gli obiettivi sono molteplici. Innanzitutto si vuole comprendere in che modo questo filone cinematografico si collochi all’interno di un panorama intermediale animato da dinamiche vivaci all’insegna dello scambio tra discipline espressive distinte: nel caso specifico, frequenti furono soprattutto le relazioni con la letteratura e il teatro. In secondo luogo ci si propone di indagare la presenza di alcune logiche ricorrenti nei prodotti di una industria culturale ormai matura. Basti pensare al processo di contaminazione fra generi cui sono sottoposti certi nostri film gialli che virano prevalentemente verso tonalità da commedia. Infine ci sembra opportuno interrogarsi sulla funzione che il filone giallo ha esercitato mediando tra le opposte esigenze con cui il regime fascista dovette confrontarsi: da una parte la necessità di assecondare la richiesta crescente da parte di un pubblico affamato di vicende poliziesche, dall’altro il desiderio di attenuarne il potenziale ritenuto pericoloso sul piano ideologico e sociale.

"La tua cultura non è che una tinta". Gli "equivoci" del giallo nel primo cinema sonoro (1930-1944) = "Your whole culture is tinged". 'Giallo', the 'misunderstandings' in early sound cinema (1930-1944)

BRUNI, DAVID
2017-01-01

Abstract

Il saggio intende considerare i film italiani realizzati durante il primo quindicennio del periodo sonoro e contraddistinti da venature più o meno intense di giallo. L’analisi sarà condotta prevalentemente sul corpus di film visionabili: da Giallo (1933, Camerini) a Il cappello da prete (1943, Poggioli). Gli obiettivi sono molteplici. Innanzitutto si vuole comprendere in che modo questo filone cinematografico si collochi all’interno di un panorama intermediale animato da dinamiche vivaci all’insegna dello scambio tra discipline espressive distinte: nel caso specifico, frequenti furono soprattutto le relazioni con la letteratura e il teatro. In secondo luogo ci si propone di indagare la presenza di alcune logiche ricorrenti nei prodotti di una industria culturale ormai matura. Basti pensare al processo di contaminazione fra generi cui sono sottoposti certi nostri film gialli che virano prevalentemente verso tonalità da commedia. Infine ci sembra opportuno interrogarsi sulla funzione che il filone giallo ha esercitato mediando tra le opposte esigenze con cui il regime fascista dovette confrontarsi: da una parte la necessità di assecondare la richiesta crescente da parte di un pubblico affamato di vicende poliziesche, dall’altro il desiderio di attenuarne il potenziale ritenuto pericoloso sul piano ideologico e sociale.
2017
Intermediality; Crime Comedies; Cultural Industry; Cinematic Genre; Fascist Politics
Intermedialità; commedia gialla; industria culturale; generi cinematografici; politiche di regime
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