The paper draws the attention on the language of the Renaissance texts about floods starting from the analysis of some publications printed in the Sixteenth century in consequence of exceptional flooding of the Tiber (the “diluvi”). These documents represent a peculiar form of non-literary texts, which take different configurations: both brief reports and longer dissertations, structured in several parts, in which it is narrated how the event sparked off, also are discussed the causes of the phenomenon and the possible forecast, damages and consequences of owerflows, coping strategies. For such reasons this type of text represent a valuable source that allows to reconstruct patterns of perception and interpretation models of such a natural disaster. According to a historical-linguistic point of view the texts taken into consideration can be placed in the period of circulation of the Tuscan-Florentine model and, at the same time, in an important moment of expansion and stabilization of structures of the Italian language also in non-literary prose. The analysis focuses on the formal devices used to develop, narrate and linguistically represent such natural disasters, with particular reference to the syntactic-textual exposition and to semantic-lexical choices.

L’intervento avvia una ricognizione sulla lingua di testi rinascimentali dedicati al fenomeno dell’esondazione attraverso una prima analisi di prodotti editoriali apparsi nel XVI secolo a seguito di eccezionali inondazioni del Tevere (i “diluvi”). Si tratta di una peculiare forma di pubblicistica non letteraria, che assume configurazioni testuali diversificate: dalla breve relazione descrittiva sino al trattato, articolato in più sezioni, in cui, oltre alla narrazione dell’evento scatenante, si discutono cause del fenomeno e possibilità di previsione, danni e conseguenze delle alluvioni e degli straripamenti, operazioni di soccorso, provvedimenti e strategie risolutive. Per siffatti motivi tale tipologia testuale costituisce una fonte preziosa che permette di ricostruire schemi di percezione e modelli interpretativi di un simile disastro naturale. Da un punto di vista storico-linguistico i testi esaminati si collocano nel periodo di diffusione del modello tosco-fiorentino e in un momento di espansione e stabilizzazione delle strutture della lingua italiana anche nella prosa non letteraria. La disamina linguistica qui proposta mette a fuoco modalità ed espedienti formali attraverso cui viene elaborato, narrato, rappresentato un evento calamitoso, con particolare riferimento all’articolazione sintattico-testuale e alle scelte semantico-lessicali.

«L'acqua correva con tanto impeto». La rappresentazione linguistica delle esondazioni nel XVI secolo: primi rilievi

FRESU, RITA
2017-01-01

Abstract

The paper draws the attention on the language of the Renaissance texts about floods starting from the analysis of some publications printed in the Sixteenth century in consequence of exceptional flooding of the Tiber (the “diluvi”). These documents represent a peculiar form of non-literary texts, which take different configurations: both brief reports and longer dissertations, structured in several parts, in which it is narrated how the event sparked off, also are discussed the causes of the phenomenon and the possible forecast, damages and consequences of owerflows, coping strategies. For such reasons this type of text represent a valuable source that allows to reconstruct patterns of perception and interpretation models of such a natural disaster. According to a historical-linguistic point of view the texts taken into consideration can be placed in the period of circulation of the Tuscan-Florentine model and, at the same time, in an important moment of expansion and stabilization of structures of the Italian language also in non-literary prose. The analysis focuses on the formal devices used to develop, narrate and linguistically represent such natural disasters, with particular reference to the syntactic-textual exposition and to semantic-lexical choices.
2017
L’intervento avvia una ricognizione sulla lingua di testi rinascimentali dedicati al fenomeno dell’esondazione attraverso una prima analisi di prodotti editoriali apparsi nel XVI secolo a seguito di eccezionali inondazioni del Tevere (i “diluvi”). Si tratta di una peculiare forma di pubblicistica non letteraria, che assume configurazioni testuali diversificate: dalla breve relazione descrittiva sino al trattato, articolato in più sezioni, in cui, oltre alla narrazione dell’evento scatenante, si discutono cause del fenomeno e possibilità di previsione, danni e conseguenze delle alluvioni e degli straripamenti, operazioni di soccorso, provvedimenti e strategie risolutive. Per siffatti motivi tale tipologia testuale costituisce una fonte preziosa che permette di ricostruire schemi di percezione e modelli interpretativi di un simile disastro naturale. Da un punto di vista storico-linguistico i testi esaminati si collocano nel periodo di diffusione del modello tosco-fiorentino e in un momento di espansione e stabilizzazione delle strutture della lingua italiana anche nella prosa non letteraria. La disamina linguistica qui proposta mette a fuoco modalità ed espedienti formali attraverso cui viene elaborato, narrato, rappresentato un evento calamitoso, con particolare riferimento all’articolazione sintattico-testuale e alle scelte semantico-lessicali.
History of Italian Language; reports and printed notices; Disaster Texts; Rome; Sixteenth century
storia della lingua italiana; avvisi a stampa; testi di disastri; Roma; XVI secolo
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