In occasione della celebrazione dei 900 anni di vita della basilica della Santissima Trinità di Saccargia, nel mese di dicembre del 2012, all’interno della chiesa romanica, si è tenuta una giornata di studi dedicata alla storia del monumento, ubicato in territorio comunale di Codrongianos, in provincia di Sassari. Due anni più tardi sono stati dati alle stampe gli atti del convegno che hanno portato diversi elementi di novità per la conoscenza del complesso camaldolese1. Tuttavia non appare superfluo tornare a riflettere sulla chiesa romanica, un tempo fulcro del complesso monastico ora in gran parte perduto, in particolare per analizzare alcune delle dinamiche che riguardano il ciclo pittorico che ne decora l’aula. Si vuole mettere in evidenza, a partire da un riesame critico del complesso di Saccargia2 nei suoi vari aspetti, l’appartenenza alla famiglia monastica camaldolese, almeno per quanto concerne il periodo medievale e i possibili legami tra l’ordine monastico e il ciclo pittorico all’interno dell’edificio. La chiesa è stata fatta oggetto di una donazione all’ordine benedettino, pratica estremamente diffusa in Sardegna a partire dalla seconda metà dell’XI secolo3. A Saccargia è documentato l’intervento diretto dei giudici4, responsabili in prima persona dell’arrivo degli ordini monastici nell’isola a partire dalla seconda metà dell’XI secolo5

Santissima Trinità di Saccargia (Codrongianos, Sassari). Alcune riflessioni sul ciclo pittorico romanico

USAI, NICOLETTA
2016-01-01

Abstract

In occasione della celebrazione dei 900 anni di vita della basilica della Santissima Trinità di Saccargia, nel mese di dicembre del 2012, all’interno della chiesa romanica, si è tenuta una giornata di studi dedicata alla storia del monumento, ubicato in territorio comunale di Codrongianos, in provincia di Sassari. Due anni più tardi sono stati dati alle stampe gli atti del convegno che hanno portato diversi elementi di novità per la conoscenza del complesso camaldolese1. Tuttavia non appare superfluo tornare a riflettere sulla chiesa romanica, un tempo fulcro del complesso monastico ora in gran parte perduto, in particolare per analizzare alcune delle dinamiche che riguardano il ciclo pittorico che ne decora l’aula. Si vuole mettere in evidenza, a partire da un riesame critico del complesso di Saccargia2 nei suoi vari aspetti, l’appartenenza alla famiglia monastica camaldolese, almeno per quanto concerne il periodo medievale e i possibili legami tra l’ordine monastico e il ciclo pittorico all’interno dell’edificio. La chiesa è stata fatta oggetto di una donazione all’ordine benedettino, pratica estremamente diffusa in Sardegna a partire dalla seconda metà dell’XI secolo3. A Saccargia è documentato l’intervento diretto dei giudici4, responsabili in prima persona dell’arrivo degli ordini monastici nell’isola a partire dalla seconda metà dell’XI secolo5
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