La ferocia di Nicola Lagioia (2014) offre spunti di riflessione sul rapporto tra forma letteraria e tematica ecologica che si rende percepibile nella compresenza del mondo a latere degli eventi esclusivamente umani esaminati nel romanzo. L!individuo si muove all!interno di uno schema in cui gli umani sono solo alcuni fra gli esseri viventi ed in cui il racconto delle cose umane è intervallato da un bestiario sovente legato al mondo degli insetti. Utilizzando una serie di strumenti ecocritici quali il concetto di spreco e di abbondanza enucleato da Peter Boxall, tra gli altri, e l!entropia rivisitata dagli studi di Carlo Rovelli, il presente studio rilegge il discorso narrativo imperniato sull!articolazione della ferocia che suggella la lenta distruzione dell!ecosistema pugliese come della propria famiglia da parte di Vittorio Salvemini, un pater familias senza scrupoli. La corruzione interna ed esterna a una famiglia di imprenditori baresi costituisce, mutatis mutandis, il tema più assimilabile al familismo amorale teorizzato da Edward C. Banfield in The Moral Basis of a Backward Society. Lo straniamento delle pratiche interpersonali, originate proprio in seno alla famiglia, fa riflettere sul potere implosivo ed esplosivo della ferocia a cominciare da Michele, un ragazzo che si sente solo all!interno del proprio nucleo, e dalla sorella, Clara, creatura sacrificale, la quale si annienta per ritrovare quel fratello con il quale aveva stabilito un!intesa e un sodalizio perfetto prima della fase adulta imposta dai genitori. L!analisi porta alla conclusione che la mancata agency delle figure femminili mina la partecipazione del romanzo a una critica approfondita dell'ecosistema perché non coglie in esse la possibilità di un riscatto dalle leggi sociali.
Una Waste Land barese: La ferocia di Nicola Lagioia fra spreco e abbondanza
Stefania Lucamante
Primo
2019-01-01
Abstract
La ferocia di Nicola Lagioia (2014) offre spunti di riflessione sul rapporto tra forma letteraria e tematica ecologica che si rende percepibile nella compresenza del mondo a latere degli eventi esclusivamente umani esaminati nel romanzo. L!individuo si muove all!interno di uno schema in cui gli umani sono solo alcuni fra gli esseri viventi ed in cui il racconto delle cose umane è intervallato da un bestiario sovente legato al mondo degli insetti. Utilizzando una serie di strumenti ecocritici quali il concetto di spreco e di abbondanza enucleato da Peter Boxall, tra gli altri, e l!entropia rivisitata dagli studi di Carlo Rovelli, il presente studio rilegge il discorso narrativo imperniato sull!articolazione della ferocia che suggella la lenta distruzione dell!ecosistema pugliese come della propria famiglia da parte di Vittorio Salvemini, un pater familias senza scrupoli. La corruzione interna ed esterna a una famiglia di imprenditori baresi costituisce, mutatis mutandis, il tema più assimilabile al familismo amorale teorizzato da Edward C. Banfield in The Moral Basis of a Backward Society. Lo straniamento delle pratiche interpersonali, originate proprio in seno alla famiglia, fa riflettere sul potere implosivo ed esplosivo della ferocia a cominciare da Michele, un ragazzo che si sente solo all!interno del proprio nucleo, e dalla sorella, Clara, creatura sacrificale, la quale si annienta per ritrovare quel fratello con il quale aveva stabilito un!intesa e un sodalizio perfetto prima della fase adulta imposta dai genitori. L!analisi porta alla conclusione che la mancata agency delle figure femminili mina la partecipazione del romanzo a una critica approfondita dell'ecosistema perché non coglie in esse la possibilità di un riscatto dalle leggi sociali.File | Dimensione | Formato | |
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