Il contributo propone un’analisi di Lo spirito dell’alveare (1973), la cui protagonista (Ana) è una bambina che, sostenuta da una visione magico-animistica, traccia un personalissimo itinerario conoscitivo radicalmente estraneo al principio di realtà tipico del mondo adulto. Attraverso alcune scelte assai originali sul piano narrativo e stilistico il primo lungometraggio diretto da Víctor Erice privilegia lo sguardo infantile di Ana col quale si identifica, invitando lo spettatore a compiere un’esperienza percettiva per molti aspetti simile a quella da lei sperimentata.

L’infanzia come esperienza percettiva in Lo spirito dell'alveare

Bruni david
2018-01-01

Abstract

Il contributo propone un’analisi di Lo spirito dell’alveare (1973), la cui protagonista (Ana) è una bambina che, sostenuta da una visione magico-animistica, traccia un personalissimo itinerario conoscitivo radicalmente estraneo al principio di realtà tipico del mondo adulto. Attraverso alcune scelte assai originali sul piano narrativo e stilistico il primo lungometraggio diretto da Víctor Erice privilegia lo sguardo infantile di Ana col quale si identifica, invitando lo spettatore a compiere un’esperienza percettiva per molti aspetti simile a quella da lei sperimentata.
2018
Infanzia; Victor Erice; Cinema spagnolo
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