The contribution focuses on the educational production of the Lombard writer Anna Vertua Gentile (1845-1926), known above all for her literature of female conduct, analyzing, specifically, a chapter of the book In collegio. Letture per giovinette (1889 [1890]), that contains a microhistory of the Italian language for girls. Through narrative fiction, which simulates a classroom lesson, Vertua Gentile offers young learners ideas and notions on the language of the new State, on its relationship with dialects, on the differences between literary language and everyday language, on the importance of writing (even for a woman), balancing the different positions that had been developing after the Manzoni’s innovative proposal and the animated linguistic-pedagogical debate that followed. The text therefore proves valuable not only for reconstructing the linguistic theory underlying the author’s educational practice, but also for focusing on the circulation and reception of linguistic ideas spread at an academic level in school environments and among an audience of non-specialists.

Il contributo si sofferma sulla produzione educativa della lombarda Anna Vertua Gentile (1845-1926), nota soprattutto per la letteratura di condotta femminile, analizzando, nello specifico, un capitolo del libro In collegio. Letture per giovinette (1889 [1890]), che offre una microstoria della lingua italiana diretta alle ragazze. Attraverso la finzione narrativa, che simula una lezione in aula, Vertua Gentile propone alle giovani discenti idee e nozioni sulla lingua del nuovo Stato, sul suo rapporto con i dialetti, sulle differenze tra lingua letteraria e lingua d’uso, sull’importanza della scrittura (anche per una donna), contemperando le diverse posizioni che si erano andate sviluppando all’indomani della dirompente proposta manzoniana e dell’animato dibattito linguistico-pedagogico che ne seguì. Il testo pertanto si rivela prezioso non solo per ricostruire la teoria linguistica sottesa alla prassi educativa dell’autrice, ma anche per mettere a fuoco la circolazione e la ricezione delle idee linguistiche diffuse a livello accademico negli ambienti della scuola e presso un pubblico di non specialisti.

«Così s’è formata la lingua italiana». La (storia) linguistica italiana raccontata alle giovinette di fine Ottocento

Rita Fresu
Primo
2023-01-01

Abstract

The contribution focuses on the educational production of the Lombard writer Anna Vertua Gentile (1845-1926), known above all for her literature of female conduct, analyzing, specifically, a chapter of the book In collegio. Letture per giovinette (1889 [1890]), that contains a microhistory of the Italian language for girls. Through narrative fiction, which simulates a classroom lesson, Vertua Gentile offers young learners ideas and notions on the language of the new State, on its relationship with dialects, on the differences between literary language and everyday language, on the importance of writing (even for a woman), balancing the different positions that had been developing after the Manzoni’s innovative proposal and the animated linguistic-pedagogical debate that followed. The text therefore proves valuable not only for reconstructing the linguistic theory underlying the author’s educational practice, but also for focusing on the circulation and reception of linguistic ideas spread at an academic level in school environments and among an audience of non-specialists.
2023
Il contributo si sofferma sulla produzione educativa della lombarda Anna Vertua Gentile (1845-1926), nota soprattutto per la letteratura di condotta femminile, analizzando, nello specifico, un capitolo del libro In collegio. Letture per giovinette (1889 [1890]), che offre una microstoria della lingua italiana diretta alle ragazze. Attraverso la finzione narrativa, che simula una lezione in aula, Vertua Gentile propone alle giovani discenti idee e nozioni sulla lingua del nuovo Stato, sul suo rapporto con i dialetti, sulle differenze tra lingua letteraria e lingua d’uso, sull’importanza della scrittura (anche per una donna), contemperando le diverse posizioni che si erano andate sviluppando all’indomani della dirompente proposta manzoniana e dell’animato dibattito linguistico-pedagogico che ne seguì. Il testo pertanto si rivela prezioso non solo per ricostruire la teoria linguistica sottesa alla prassi educativa dell’autrice, ma anche per mettere a fuoco la circolazione e la ricezione delle idee linguistiche diffuse a livello accademico negli ambienti della scuola e presso un pubblico di non specialisti.
History of the Italian language; Italian linguistics; Linguistic pedagogy; School publications; Women’s (para)literature; Lombardy
Storia della lingua italiana; Linguistica italiana; Pedagogia linguistica; Pubblicistica scolastica; (Para)letteratura femminile; Lombardia
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